Sempre da Should Be Reading, la seconda delle tre iniziative settimanali che mi piacciono troppo per non farle mie sul blog. Questa volta è il WWW Wednesday. Partiamo dalle cose semplici: Wednesday è mercoledì, il giorno della settimana che si colloca dopo il martedì e prima del giovedì. In pratica oggi. Il che ci illustra che il WWW Wednesday è un evento settimanale che ha luogo ogni venerdì.
Bene, ora che questo importantissimo nodo è stato sciolto resta una sola domanda: che accipigna significa WWW? Sta per World Wide Web? No, sta per “What” (cioè: che cosa) e indica la ripetizione di tre domande, che sono poi i tre interrogativi (librari) a cui il WWW Wednesday richiede una risposta. Quali sono questi interrogativi?
- What are you currently reading? Che cosa stai leggendo in questo momento?
- What did you recently finish reading? Che cosa hai appena finito di leggere?
- What do you think you’ll read next? Che cosa pensi di leggere dopo?
Ed ecco le mie risposte:
Che cosa stai leggendo in questo momento? Sto leggendo, nel caso fosse sfuggito le ottocento volte in cui l’ho già menzionato, The Blade Itself di Joe Abercrombie, un romanzo low fantasy nudo e crudo, con la giusta dose di cinismo, violenza e gente deforme, proprio come piace a me. Colma abbastanza bene il vuoto lasciato da Martin.
Che cosa hai appena finito di leggere? Il mago di Earthsea di Ursula K. LeGuin. E non mi è piaciuto. Volevo disperatamente farmelo piacere, perché è un classico del fantasy e la storia (essenzialmente si tratta del racconto che ha ispirato Harry Potter di J.K. Rowling) aveva tutte le carte in regola per piacermi, ma lo stile ha ucciso il romanzo. Non so se dipenda dalla traduzione scadente che ne hanno fatto in Mondadori o se il tono da fiaba pre-tolkeniana sia stato volontariamente impiegato dalla LeGuin, ma a me non è piaciuto per niente. Per colpa dello stile usato io lettore non sono mai veramente riuscito ad avvicinarmi ai personaggi il che mi ha portato a non provare quasi nulla per loro, una volta chiuso il libro. Un altro classico della narrativa fantasy che a me non è piaciuto, assieme a Lo Hobbit di Tolkien e a Il colore della magia di Pratchett.
Che cosa pensi di leggere dopo? Se, concluso il libro di Abercrombie, mi sentirò ancora in vena di leggere in inglese, è molto probabile che leggerò Mile 81 di Stephen King, una novella di circa 120 60 pagine pubblicata solo in formato digitale (e che quindi la Sperling pubblicherà in italia in formato cartaceo a breve, visto anche come vanno le vendite di e-book qua da noi). Qualora non mi andasse di leggere in inglese, invece, penso che mi potrei buttarmi su uno dei milletrecento libri comprati e mai iniziati di cui parlavo qualche post fa, probabilmente La spada della verità 4 di Terry Goodkind, perché ho voglia di fantatrash.
Il colore della magia è da prendere come quello che è, un romanzo fantasy comico. In La Luce Fantastica è accentuato ancor di più l’elemento comico della narrazione-pulp dei romanzi classici del genere.
Ricordo che Il mago della Le Guin aveva un sacco di belle idee ed era assai pittoresco. Lo stile non lo ricordo affatto, ahimè.
Domanda: The Blade Itself quanto è hard fantasy? E soprattutto: è un’utopia? E se sì, che tipo di ambientazione pseudo-storica sfrutta? Barbarica? Medievale? Rinascimentale?
Non sono ancora riuscito a capire se The Blade Itself sia un hard fantasy, un low fantasy o un epic fantasy. C’è l’elemento magico, ma non è predominante (almeno per ora non mi sembra) e la magia non permea la società. Di sicuro non è un utopia, anzi l’ambientazione politico-sociale che è delineata nel libro è molto simile, per la preponderanza degli intrighi di potere, a quella delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di Martin.
Vai con Goodkind! 🙂 Io da lettore sporadico me la sto spassando tantissimo a leggere le tue recensioni (sono al momento al decimo libro.. per via di un investimento insensato dell’intera saga un mese fa). Ti ho anche pubblicizzato nel mio entourage!!