E io ho detestato con tutte le mie forze questo aborto di libro (il che è una simpatica metafora, eh?). Il punto è che, se intendiamo “crescere” come “maturare” e non come qualcosa che una ragazzina dodicenne scrive nel suo diario su Twitter il giorno in cui capisce di avere una cotta per il suo vicino di banco, Clipart di Elisabetta Vernier è stato il primo libro scritto da un autore italiano e pubblicato da una casa editrice più o meno piccola che ho comprato. Inoltre, è stato il primo romanzo a essere recensito sul presente blog e il primo a ricevere il trattamento che in seguito sarebbe stato riservato a perle fantatrash quali Twilight, La spada della verità e I regni di Nashira, e vorrà pure dire qualcosa, no?