Mi era mancato. Oh, come mi era mancato. Una settimana l’estate scorsa per guardare i primi tre-quattro episodi, poi la pausa per leggere il libro, poi i restanti episodi. E poi mi sono comprato gli altri cinque libri (o settecento, nell’edizione italiana) e li ho letti uno di fila all’altro, incluso l’ultimo, novecento e passa pagine in inglese. Poi la crisi d’astinenza perché non avevo più niente di simile da leggere, e allora mi sono buttato su Joe Abercrombie e Mark Lawrence.

Ma alla fine i nove mesi sono passati, e il primo aprile Game of Thrones è tornato in pompa magna sulla HBO. E la mattina successiva, grazie a µTorrent, anche nella cartella Download del mio PC.

L’attesa è valsa la pena? Che ve lo dico a fare, lo sapete che sono un fanboy (seppure dell’ultima ora), e quindi la risposta non può essere che una: cazzo, sì!

Il primo episodio della seconda stagione di Game of Thrones è intitolato The North Remembers, ed è ambientato subito dopo gli eventi che hanno chiuso la prima stagione: Ned Stark è stato decapitato per ordine di re Joffrey facendo precipitare gli equilibri precari e innescando la guerra degli uomini del Nord, comandati da Robb, proclamato re per acclamazione, contro i Lannister. Meanwhile, anche Renly e Stannis Baratheon, i due fratelli superstiti di re Robert, si sono autoproclamati legittimi sovrani dei Sette Regni. E, dall’altra parte del Mare Stretto, Daenerys Targeryen è diventata madre di tre draghi, ma si ritrova ora senza un khalasar a vagare nel deserto.

In realtà nel primo episodio succede poco e niente. Si assiste a una presentazione dei personaggi e di quale sia la loro sorte dopo gli eventi della prima stagione, e si fa la conoscenza di alcuni nuovi volti. Tra questi ultimi, spiccano senza dubbio Stannis  e Melisandre di Asshai, praticamente perfetti (Stannis ha meno barba e più capelli di quanto mi immaginassi, ma Stephen Dillane parla e si comporta proprio come mi immaginavo il personaggio durante la lettura).

Poi abbiamo qualche personaggio minore, tipo il simpaticissimo Craster e una delle sue figlie-mogli, Gilly, interpretata da Hannah Murray (il che, assieme a Joe Dempsie, che interpreta Gendry, rende di fatto Game of Thrones una reunion di Skins). Rinviate a data da destinarsi le attesissime (da me) Brienne di Tarth e Asha/Yara/Maria Adelaide Greyjoy.

Ah, e nel caso ve lo steste domandando, i marchi di fabbrica che hanno reso grande la prima stagione ci sono tutti, dalla violenza alla nudità gratuita. Perché non sia mai che ce li facciamo mancare.

Di per sé il primo episodio non è niente di rivelatorio o sconcertante, servendo più a gettare le basi per gli eventi che saranno il fulcro della stagione, ma rimane comunque un gran bel pezzo di televisione e qualcosa che, in tutta franchezza, non volevo l’ora di vedere.