Dal momento che dobbiamo starcene tutti quanti a casa per ancora un numero imprecisato di giorni, siamo tutti alla ricerca di qualcosa da fare per passare il tempo. Sul web proliferano le liste di X cose da fare durante la quarantena e onestamente non ho intenzione di aggiungermi al coro, anche perché in ogni caso la mia sarebbe una lista di soli tre item: leggere, videogiocare, masturbarsi.

Ma dato che il nome di questo blog non l’ho scelto (soltanto) perché nel 2010 ero super edgy, un po’ mi sento in dovere di dare almeno un suggerimento che sia uno su un’attività intraprendibile durante il lockdown.

Di sicuro la stragrande maggioranza dei miei lettori sanno che cosa sono i giochi di ruolo pen and paper. Ad alcuni di voi possono anche piacere, immagino. Questi giochi di ruolo pen and paper, però, presentano alcune difficoltà logistiche, soprattutto relative alla necessità di giocare con un gruppo di altre persone. Certo, si può giocare via Skype o Discord o roba del genere, oppure si può costringere la propria famiglia a imparare finalmente la differenza tra un d20 e un dado di lievito fresco (dio come mi manca il lievito fresco dell’Esselunga non avete idea). Ma perché coinvolgere altra gente, quando potete fare qualcosa da soli?

Ho scoperto l’esistenza del concetto di solo RPG qualche mese fa e mi è subito sembrato interessante come modo di plottare una storia.

Solo RPG è, come da nome, un gioco di ruolo che si gioca in solitaria, senza GM o altri giocatori. Come funziona, in generale, è piuttosto semplice. Si prende un sistema di gioco, poniamo Sotterranei & Viverne, con tutte le sue regole e quant’altro, e lo si riveste con un emulatore che serve a dare al gioco il tipo di imprevedibilità che deriverebbe dal giocare con altre persone. Uno di questi emulatori, ad esempio, è Mythic Game Master Emulator, che in sostanza divide il gioco in una serie di scene e attraverso la randomicità del lancio di dadi e di un livello di caos che viene impostato scena per scena, dà alle azioni di chi gioca conseguenze e possibilità diverse.

Ci sono però anche giochi che sono stati progettati apposta per essere giocati da soli, e quello di cui volevo parlarvi in questo post è Ironsworn di Shawn Tomkin. Per due motivi in particolare. Primo, le regole sono semplici e facili da capire anche per un idiota come me. E secondo, perché tutto il materiale (in inglese) necessario per giocarci è completamente gratuito e disponibile sul sito.

Ironsworn è ambientato in un mondo aspro e inospitale, le Ironlands, dove la gente del vecchio mondo è emigrata dopo un non precisato evento (è il giocatore a decidere perché, come ad avere l’ultima parola su altri eventi della storia del mondo, come la presenza e la diffusione di magia, creature leggendarie, civiltà pre-umane, eccetera). Le Ironlands hanno una peculiare tradizione, quando qualcuno intraprende una missione, quella che noi chiameremmo quest, si prende un pezzo di ferro e si pronuncia un voto solenne, l’iron vow, un meccanismo che serve per guidare poi le azioni del personaggio.

Il resto è deciso da una serie di mosse, indicate nel manuale, e dal lancio di dadi. Ironsworn usa il sistema Powered by the Apocalypse sviluppato per Apocalypse World.

Come ho detto, mi è piaciuto sperimentare con Ironsworn perché è piuttosto facile da capire e usare, per farlo sono richiesti letteralmente solo carta, matita, due d10 e un d6, e l’atmosfera mi ricorda molto Skyrim che per me è sempre positivo (ricordate la bellezza di quando avete giocato a Skyrim per la prima volta?). In più, il manuale e tutti i materiali necessari sono completamente gratis. In più è di recente uscita un’espansione dedicata al dungeon delving, intitolata appunto Delve, di cui è per il momento disponibile solo una preview gratuita con annessa lista mosse.

A me è piaciuto abbastanza da convincermi a sopportare i tempi biblici di Drivethru RPG per comprarne una copia cartacea, per cui…

Spero che questo piccolo suggerimento vi sia risultato per lo meno più interessante dell’ennesima lista di “dieci libri da leggere durante la pandemia spoiler all’uno c’è L’ombra dello scorpione”. Pure io sto leggendo un sacco in questo periodo ma ho incominciato a trovare quel genere di liste terribilmente altezzose tipo al giorno tre di lockdown, per cui ho pensato di fare qualcosa di diverso.

Per il resto, ho appena finito di scrivere un romanzo, che riprenderò tra un mesetto per una necessaria seconda stesura, per cui non è detto che la quarantena debba per forza di cosa generare improduttività. Un ultimo consiglio se lavorate da casa: supporto lombare. Magari la sedia su cui lavorate non è fatta per starci seduti cinque ore di fila, per cui ricordatevi di tanto in tanto di sgranchirvi la schiena. Sembra una stupidata, ma chiedete a qualsiasi artista/disegnatore che lavora da casa e scoprirete che non lo è.